NUOVE GEOMETRIE E GIUSEPPE GUERRESCHI
Le ultime due mostre presentate da Caroli e Barilli alla Rotonda di via Besana
Le mostre
Nuove geometrie e Giuseppe Guerreschi, aperte alla Rotonda di via
Besana fino al febbrario, rappresentano il terzo ciclo del programma
biennale Besanaottanta. Flavio Caroli, curatore delle rassegna NUOVE
Geometrie, offre une chiara documentazione su alcune ricerche che si
stanno velocemente imponendo nel panorama artistico internazionale. Non
si tratta di artisti si pongono in contrapposizione con l'arte
Neo-informale con motivazioni conflittuali, poiché la loro
produzione è, in alcuni casi, una evoluzione interna alla pitura
Neo-informale e conserva l'aspetto meta-rappresentativo dell'arte che
è pertanto comune alle due tendenze. Per alcuni di loro invece,
la motivazione di basse è un rinnovato desiderio di ordine e di
riflessività, particolarmente vivo nelle ulyime generazioni.
Questa corrente di carattere internazionale, ha i suoi principali
esponenti in Austria con: Franz Vana, Hemut Mark, Helmut Rainer, Heimo
Zobernig, Franz Graf, Brigitte Kowanz, Peter Kogler, Evelyne Egerer, in
America con: Peter Halley, in Francia con: Thierry Cheverney e in
Italia con: Alessandro Mendini, Giovani Asdrubali e Mariano rossanno.
L'esposizione monografica di Guiseppe Guerreschi, è invece
curata da Renato Barilli, che presenta circa trenta dipinti
dell'artista recentemente scomparso.
Le opere esposte tracciano il percorso artistico di Guerreschi,
delineandone i caratteri e la singolaritàespressiva della sua
pittura. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Guerreschi partecipa a
Milano a quel fenomeno che venne definito "realismo esistenziale". Egli
ponendosi in antagonismo verso la pittura Informale, rivaluto
l'immagine oggettuale in una dimensione "impura", come scrive Barilli,
cioè tesa a creare ibridazione e incoerenze, ponendo le immagini
in una situazione ambigua. Per Guerreschi questi anni furono
determinanti , ma possono essere considerati solo la partenza del suo
cammino artistico. Infatti in seguito incontro moltre altre situazioni,
ocme la Pop Art, che mescolo con altre di tipo espressionista, dove
anche gli avvenimenti di cronaca o di vita personale non venivano
esclusi.
"Si precisa insomma l'immagine di un Guerreschi artista vorace,
estroverso, curioso, pronto e trarre partito da ogni spunto esterno, a
fare tesoro di ogni suggestione, del resto in rispondenza con quanto
egli diceva di se stesso, in un altro dei suoi felici aforismi:
scrupuloso, pedante, riutilizza persino i francobolli sfuggiti alla
timbratura e tiene da conto qualsiasi ritaglio di carta che possa
essere poi successivamente usato per le minute". Guerreschi, nel suo
cammino artistico arrivo a presagire le attuali poetiche della
"citazione", e ad affiancarsi per alcuni aspetti al gusto neometafisico
e surreale, in una dimensione che resto sempre strettamente personale.
Ignazio Jennaco