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IL MAESTRO DELL'INCOERENZA


Guerreschi, trenta opere alla Besana


Una mostra monografica monografica che mette a fuoco il percorso di un protagonista dell'arte contemporanea, Giuseppe Guerreschi, e Nuove geometrie,  una esposizione antologica che delinea una situazione sorta a lato di altre emerse più o meno decisamente nei primi anni del nostro decennio, costituiscono l'argomento della terza di "Besanoattanta" inaugurazione, oggi, alle 21, presso la Rotonda di via Besan). La mostra dedicta a Guerreschi, pittore scomparso da poco e prematuramente (era nato a Milano nel 1929) curata da Renato Barilli, allinea una trentina di dipenti che mirano a segnalare le tappe salienti della sua attività .


Si comincia costi dal 1954, momento in cui Guerreschi è protagonista del dibattito sui rinnovamento del realismo -si veda in mostra Kowel- e si prosegue via fino agli sviluppi ultimi che rivelano una certa attenzione nei riguardi del "citazionismo", esemplificati da interno con figura e altro del 1985, anno della morte. Un'attività la sua che nasce subito, come scrive Barili, sotto il segno di una "coerente incoerenza", ammessa tra l'altro dall'artista stesso che confessava apartamente di essere "coerente nei contraddirsi di continuo". Certo e che Guerreschi aveva una disposizione particolare a servirsi di modi stilistici e tecniche dispariti.


L'altra esposizione, curata da Flavio Caroli, intende, invece, documentare il fluire sempre più consistente di una vena di sgno astratto-geometrico, che talora ha la sua sorgente in esperienze precedenti svolte nell'ambito dell'arte concettuale; talatra nasce più genericamente da un'ansia di ordine o dalla determinazione di percrrere la via che meglio consenta un rapporto più "serio", raccolto, con il proprio lavoro, Vivaci, specie in Austria e in America, le "nuove esperienze geometriche" hanno adepti anche in altri paesi. Cosi, accanto alle opere degli austriaci Vana, Mark, Rainer, Zobernig, Graf, Kowanz, Kogler, Egerer, dell'americano Halley, ecco il lavoro di un francese, Cheverney, e quello dei nostri Mendini, Asdrubali e Rossano.


Sempre oggi, un altra mostra attende i cittadini interessati a sapere qualche cosa di più su un edifico milanesissimo, molto frequentato, ma forse poco conosciuto, il Castello Sforzesco. Nelle sale della Biblioteca Trivulziana si inaugura infatti alle 17.30 l'esposizione Un Castello e la sua storia. La mole sforzesca, una fortezza nel cuore di Milano  che è anche occasione per presentare il volume curato da Giulia Bologna. Il castello di Milano da Fortezza a Centro di Cultura. Martedi 16, due gli appuntamenti da sulla propria agenda, sebbene di diverso impegno.


Il primo è con Le Corbisier, mostra allestita presso la Crocera del Filarete dell'Università degli Studi in via Festa del Perdono, la prima che prenda in considerazione l'opera completa dell'architetto francese dal 1903 al 1965, anch'essa corredata da un volume. Le Corbusier, La progettazione come mutamento. L'altro: Francesca Spanio e Norbert Bunshbaum, mostre allestite dalla Galleria il diaframma/ Canon in via Brera 16. Entrambi i fotografi praticano il ritratto seguendo strade completamente diverse. Mercoledi 17, alle 21,15, in via Palestro 14, si inaugura presso il Padiglione d'Arte  Contemporanea la mostra sulla polacca contemporanea. E per chi voglia mescolare la "storia" cin il divertimento raffinato, ecco esposti da Mazzoleni Arte in via Morone oggetti della vanita femminile nel Novecento.





Luisa Somaini. La Republica. 12.1.19





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